Un lungo percorso tutto fuori strada.
Taft, Rocky e Feroza, tre modelli che hanno scritto la storia del 4×4.
Siamo alla metà degli anni ’70 e Daihatsu ha un’idea che rivoluzionerà il mercato dell’auto: produrre auto a trazione integrale che mettano a disposizione del pubblico la grinta e le capacità dei mezzi militari, con dimensioni compatte e un allestimento essenziale ma confortevole. Fuoristrada “leggeri” che fanno da battistrada ai moderni SUV e Crossover.
Ecco i tre modelli storici più significativi.
Taft. Il capostipite.
1974. Nasce Taft e, insieme a lui, un nuovo segmento di mercato. Il veicolo offre a tutti la possibilità di guidare in fuoristrada, per lavoro e nel tempo libero. Aggressivo nelle forme squadrate e geometriche, ha un parabrezza piatto che si può inclinare in avanti e appoggiare sul cofano, proprio come sui mezzi militari. Caratteristici i fari anteriori rotondi e il cofano motore bombato, concessioni alle linee curve in un design spigoloso. Versatile, spartano e inarrestabile, Taft conquista rapidamente il pubblico. E non ha ancora smesso di macinare chilometri, in tutto il mondo e sui terreni più insidiosi.
Rocky. L’erede
Che dire di un’auto che, secondo la pubblicità dell’epoca è “Confortevole come una berlina in autostrada e in città, sicura e aggressiva in fuoristrada e sulla neve”? Degno successore di Taft, Rocky è conosciuto nel mondo con diversi nomi: Fourtrak, Wildcat, Rugger. 4×4 Duro e puro, viene realizzato in due serie, la prima prodotta dal 1984 al 1993; la seconda fino al 2002. Il tempo però non è passato invano, perché Rocky ha una linea più moderna rispetto a Taft, ed è anche migliore dal punto di vista del motore e della meccanica. Longevo come tutte le Daihatsu, Rocky è ancora oggi venduto in Indonesia, anche se con il nome Taft GT.
Feroza. L’italiana.
Un’auto con la grinta necessaria ad affrontare ogni percorso, ma adatta anche alla città, come racconta il suo nome, una fusione tra l’aggettivo “ferocious” e il nome Rosa. Piace da subito anche agli automobilisti italiani, ai quali viene presentata nel 1996, mentre in Giappone è lanciata nel 1989. Disponibile con carrozzeria a 3 porte, in versione soft top e hard top, viene venduta anche con trazione integrale permanente ma senza ridotte perché all’epoca, nei primi Anni Novanta, esisteva una sovrattassa sulle vetture dotate di riduttore. Con ogni evidenza ci sono cose che non cambiano mai. E non ci stiamo riferendo solo alla leggendaria affidabilità dei 4×4 Daihatsu.